



Progetto Paradone
Progetto Paradone prevede il restauro conservativo del casello della Diga del Paradone (in località "Bassignana" tra i rioni di Rancio e San Giovanni), un raro manufatto di archeologia industriale legato alla derivazione delle acque del fiume Gerenzone, corso d’acqua che attraversa l’intera città, da Laorca fino al lago, fondamentale per lo sviluppo economico di Lecco.
Il restauro punta a preservare l’aspetto storico e i meccanismi interni, rendendoli visibili ai cittadini, e a riqualificare l’area circostante come nuovo spazio di socialità e memoria collettiva.
Il progetto è reso possibile grazie al contributo di Fondazione Comunitaria del Lecchese (Bando Ordinario 2025). La metà dei costi sarà finanziata grazie alle donazioni di cittadini e aziende.
Il luogo
La diga consorziale del Paradone (dal dialettale Paradun, “grossa paratia”) è costituita dall’insieme dei manufatti per la derivazione delle acque del Gerenzone nelle fiumicelle. Le prime derivazioni idrauliche risalgono al XIII secolo: gli industriali che utilizzarono l’acqua del Gerenzone per le loro lavorazioni furono tra i promotori dei lavori di canalizzazione, i quali portarono progressivamente all’attuale assetto, definito dal Consorzio del Gerenzone nel 1882.
La diga del Paradone, rimasta in funzione fino agli anni ’90, divideva il corso del fiume in due canali: uno attraversava il rione di Rancio, l’altro i rioni di San Giovanni e Castello, nonché l’antico borgo di Lecco, per poi sfociare in due distinti punti nel lago. Grazie alla forza motrice di queste acque, sorsero numerose officine, alcune delle quali si trasformarono nel tempo in grandi complessi produttivi.
Lungo le due fiumicelle derivate dalla diga del Paradone, quella di destra e quella di sinistra, si svilupparono nel tempo i rioni di San Giovanni, Rancio, Castello e l’antico borgo di Lecco. Fino ai primi anni ’60, le acque di queste derivazioni alimentavano 65 aziende, garantendo il funzionamento di 102 ruote idrauliche e 14 turbine.
Il progetto
Gli interventi previsti mirano alla conservazione e alla valorizzazione del casello e dei suoi elementi storici e funzionali.
Attraverso un attento restauro e alcune mirate integrazioni, si vuole restituire piena leggibilità al sito, rispettandone l’identità originaria e rendendolo più accessibile e fruibile per la comunità.
Il casello è formato da due edifici: uno in muratura, che ospitava il custode, e uno in legno, costruito per proteggere i meccanismi idraulici.
In questa prima fase il progetto si concentrerà sull’edificio in legno, con attenzione ai materiali originari e al rispetto della forma storica. In un secondo momento, se le risorse raccolte saranno sufficienti, il restauro coinvolgerà anche la struttura in muratura, per la quale abbiamo ottenuto le autorizzazioni necessarie per intervenire.
Per il racconto completo del Progetto Paradone:
Come contribuire
-
Il costo totale dell’intervento è pari a € 38.000
-
Fondazione Comunitaria del Lecchese coprirà la metà dei costi (€ 19.000).
-
L’altra metà dovrà essere co-finanziata con donazioni di cittadini, aziende ed enti.
Ogni contributo è importante per riportare in vita un angolo unico della nostra città. È possibile donare tramite:
Bonifico bancario
Intesa Sanpaolo Milano – Filiale Terzo Settore
IBAN: IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
Causale: 4515 - Progetto Paradone
Banca della Valsassina – Filiale di Lecco
IBAN: IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306
Causale: 4515 - Progetto Paradone
Carta di credito o PayPal
Cliccando su questo pulsante
Le donazioni danno diritto a benefici fiscali (fai pervenire alla Fondazione
i tuoi dati entro la fine dell’anno):
-
Detrazione IRPEF 30% fino a 30.000 € annui
-
Deduzione fino al 10% del reddito (riportabile per 4 anni)
Per maggiori dettagli su donazioni e benefici fiscali visita fondazionelecco.org

Il progetto nel dettaglio
